Arci Nova Milanese

  Il miraggio

E se questo isolamento si rivelasse in parte la nostra cura?

La cura da un consumismo smoderato, da un inquinamento senza freni, dall'appiattimento dei sentimenti, dall'egoismo, dalla presunzione, dall'estrema esigenza di apparire ai danni dell'essere.

Me lo chiedo in silenzio nella mia stanza, con una parte di cuore alla mia famiglia lontana, e l'altra parte a tutti coloro che stanno soffrendo o lottando per la propria vita e quella degli altri.

Me lo chiedo mentre ripenso a tutto quello che avrei potuto fare ma che ancora non ho fatto, a ciò che magari ho fatto troppo a discapito di ciò che ho finora ignorato.

Me lo chiedo mentre le campane suonano per ricordarmi che un altro giorno di solitudine è appena cominciato.

Me lo chiedo mentre telefono quotidianamente ai miei cari, riflettendo su tutte le volte in cui in passato avrei potuto farlo, ma di fatto non l'ho fatto.

Me lo chiedo mentre in fila col carrello rifletto su tutto quello che ho dato per scontato, una cena tra amici, un giro al parco, le mie lezioni di danza.

C'è un gesto che eseguo sempre a fine corso coi miei allievi: i nostri respiri ampi con le braccia al cielo, al terzo le mani si uniscono e scendono al cuore.

Io all'ultimo chiudo sempre gli occhi e con la testa accenno un piccolo inchino.

È sempre stato il mio modo per ringraziare la vita di quello che mi ha donato, abbonandole per un istante ciò di cui mi ha privata.

Ecco, anche un gesto come quello, oggi, mi chiedo se non sia da considerarsi un altro miraggio.