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Enrico Rossi

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Ricordo di Enrico Rossi

 "Un anno è già passato" di Giancarlo Don

tratto da Unità a Sinistra Febbraio 2009

E’ già passato un anno da quel drammatico Lunedì 11 febbraio del 2008. La morte improvvisa di Enrico ha lasciato increduli e sgomenti tutti noi. A distanza di solo tre mesi dalla scomparsa di Walter Scuratti un altro pesante lutto colpiva in modo traumatico gli amici comuni che con lui hanno condiviso un percorso politico iniziato alla fine degli anni sessanta sino al giorno prima della sua improvvisa morte. Un percorso che ha incontrato anche delle non condivisioni e delle separazioni, ma che ha visto sempre radicato un forte rapporto di amicizia e di stima prevalere su tutto, valori questi, oggi difficilmente riscontrabili.

A distanza di un anno la mancanza di Enrico è per me ancora traumatica. Da quel giorno mi accorgo di non essere più quello che ero solo poche ore prima della sua morte.

Proprio quel giorno ci dovevamo incontrare per recarci in Federazione dei Ds di Milano per discutere il passaggio del Centro Togliatti nella Fondazione Quercioli. Alle 9 del mattino Enrico mi telefona dicendomi, con un tono di voce normale, che non si sente in forma e che saremmo andati nei giorni successivi. Poco prima delle 8 di sera telefono a casa di Enrico per sentire come stava. Dall’altra parte del telefono mi rispondeva Milena che con un pianto disperato mi diceva che Enrico era morto. Un infarto l’aveva colpito in casa pochi minuti prima aver risposto per telefono alla moglie Milena che verso le 6 del pomeriggio gli chiedeva come stava. Tranquillizzandola gli chiedeva di passare in farmacia a prendere qualcosa per il senso di bruciore allo stomaco. Un trauma che ancora oggi non riesco a superare. 

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Riaffiorano in continuazione i momenti di vita che ho trascorso con Enrico. Sia quelli della vita politica che quelli di vacanza. Dagli incontri e dalle discussioni sul partito e le sue fasi storiche che ha attraversato, alla nascita del suo sogno di realizzare uno spazio nuovo per la sezione del partito aperto ad iniziative ed attività sociali e culturali.

Un sogno che è diventato realtà con il Centro Togliatti e che lo ha visto impegnato anche nella sua costruzione fisica. La stessa nascita di Unità a sinistra lo ha visto impegnato, assieme ad Adriano Todaro, dal primo giorno della sua nascita sino al numero di gennaio 2008, senza saltare un mese. Lo stesso impegno e la stessa continuità rivolta alla Festa de l’unità . Un momento importante della vita politica del partito che è diventato un punto di riferimento importante per la nostra città e che è cresciuta negli anni proprio per l’impegno di Enrico, perchè sapeva sempre vedere lontano. Una festa sempre più solida sia per quanto riguarda le attrezzature, con un impegno nell’acquisto di nuove attrezzature per la messa a norma di tutta la strutture della festa,  sia come logistica, nell’individuare spazi adeguati tesi a creare meno disagi agli abitanti.

Tante sono state le attività ed iniziative sociali e culturali che hanno sempre visto in Enrico un entusiasta promotore. Una presenza nella nostra comunità, riservata, che ha visto nei mesi scorsi il riconoscimento della Città con il conferimento del “luit d’oro” 2008. Voglio ricordare qui  una delle sue ultime iniziative con l’istituzione, era il 1989, nell’ambito dei Premi di Pittura Bice Bugatti e Segantini, del Premio “Città di Nova”. Un premio, di 2 milioni di lire messo a disposizione dalla sezione novese del PCI prima del PDS e dei DS poi sino alla XX^ edizione dello scorso anno messo a disposizione dell’Arci di Nova. Un premio da assegnare ai giovani artisti e nato da un rapporto di amicizia e di stima con il maestro Viviani. Un premio che ha portato al Centro Togliatti una dotazione di 25 opere di buon livello artistico, che potrebbero confluire  quest’anno, assieme ad altre opere donate al Centro Togliatti dal maestro Viviani, in una apposita rassegna nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del 50° anniversario del Premio Bice Bugatti.  Un impegno, quello di Enrico, che lo portava anche a sacrificare momenti di svago ed avere vacanza limitate fatte durante le ferie estive. Riaffiorano in continuazione quei momenti quando passavamo le vacanze insieme. India, Sri Lanka, Cuba, Spagna, Grecia, Egitto. La scoperta dei centri minori e ricchi di storia della Toscana, Umbria e alto Lazio. Vacanze che vedevano Enrico sacrificare lo spazio delle valige per mettere il maggior numero possibile di libri e che non trovavano limitazione di numero quando il viaggio era con la propria auto. Nei momenti di svago non poteva rimanere senza leggere un libro. La passione della lettura per Enrico era forte e lo sa chi si recava nella sua abitazione dove lo si trovava sempre steso sul divano a leggere con a fianco pile di libri e che non trovavano più posto sulle mensole delle librerie.

Oggi Enrico non c’è più e questa mancanza si sente. Adriano Todaro nel suo articolo su Unità a sinistra dello scorso novembre, dedicato al ricordo di Walter e di Enrico, rilevava puntualmente come, con la loro mancanza, il Centro Togliatti  non è più lo stesso. Non è più il luogo dove la domenica mattina era il punto di incontro e di discussione sulle ultime novità politiche locali e nazionali, dove ad Enrico ci si rivolgeva  per le richieste più varie o per consegnare all’ultimo minuto un articolo per il giornale.  Di ciò occorre farsene una ragione. Enrico poneva nei giovani una grande fiducia e si rivedeva giovane quando poneva le sue idee e progetti ai compagni “anziani” del partito che, con molta diffidenza e scetticismo, lo ascoltavano ed alla fine lo seguivano. La storia gli ha sempre dato ragione.

Oggi questi giovani ci sono ed io mi trovo “anziano” in un partito diverso, ma nel quale credo, come ha creduto Enrico, che, con i sui distinguo,  ancora una volta lo portava ad anticipare gli eventi.   Sono loro che possono continuare, con lo stesso spirito e con gli stessi ideali,   il suo lavoro.

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Ultimo aggiornamento ( Lunedì 11 Febbraio 2019 18:31 )  
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