Eccoci giunti in fondo a questo anno davvero terribile e, sicuramente, indimenticabile.
Siamo arrivati fin qui stanchi e provati dalle esperienze che abbiamo vissuto. Probabilmente più forti e resistenti, come si può diventare dopo una prova così dura.
Ci siamo adattati, pur con fatica, alle necessità del tempo che abbiamo vissuto.
Abbiamo fatto largo uso della nostra capacità di resilienza, della nostra creatività, della nostra pazienza.
Lo abbiamo fatto come singole persone e come associazione. ...
ARCI non è mai stata ferma.
Abbiamo faticosamente cercato di dare continuità alla nostra presenza nella vita di tutte le persone che siamo stati in grado di avvicinare.
La nostra “clèr” rossa chiusa, accompagnata dallo slogan “Chiusi ma sempre aperti” è stata il simbolo della nostra presenza e vicinanza.
La speranza è un buon viatico per rendere il peso più leggero da sopportare e noi ne portiamo nel nuovo anno una grande quantità.
È importante guardare avanti con fiducia e coraggio.
Il giorno in cui la “clèr” sarà rialzata e noi tutti potremo ritrovarci è sempre più vicino.
Vogliamo ringraziare tutti coloro che in questi mesi hanno contribuito a tenere vivi i legami, che ci hanno accompagnato nella nostra quotidianità, in primo luogo gli insegnanti che sono sempre stati presenti e di grande supporto.
Non so se siamo più forti ma sicuramente abbiamo dimostrato di essere tenaci.
Siamo consapevoli che la fine di un anno è un atto in qualche modo puramente formale, che scandisce il passare del tempo.
Il tempo si snoda in momenti difficili e in momenti felici. Scandisce la nostra vita. È arrivato il tempo dei momenti felici.
Insieme ce la faremo.
Ho sentito che non porta bene augurare buon anno è quindi sarò scaramantica (non si sa mai).
Buon futuro a tutti!
