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NewsLetter

diario Elena Peach

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CO Elena Peach
 
Elena Peach
 
 
  
 
Cantante Musicista
 
Arci Nova Latino
 
 
 
 
 
 Ricevuta
06/04/2020
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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“Il bicchiere mezzo pieno”

Sono una romantica. 

Saranno in primis la famiglia di artisti da cui provengo, le scuole d’arte che ho frequentato, i lavori artistici ed, infine, la mia vita, che mi hanno portato ad essere la sognatrice che sono tutt’oggi.

La ragione la uso solo per le cose importanti, a volte neanche.

Per questo motivo affronto i problemi, anche gravi, con una sorta di ottimismo da sopravvivenza che mi porta sempre a pensare che quel che succede conviene. 

Sia nel bene che nel male.

In questo frangente da film, diciamolo pure quasi apocalittico, sono stata colpita ma non affondata, per mia fortuna.

Il mostriciattolo mi ha fatto patire, mi ha spaventato non poco e, in alcuni momenti, ho avuto paura...certo, mai quanto chi si è ritrovato intubato e sperduto in mezzo al delirio delle terapie intensive.

Ho imparato, a parte la malattia, che bisogna stare a casa come fanno i miei gatti (e i gatti domestici in generale) cioè curiosi ma astratti, sonnacchiosi ma attenti al mondo che gli sta intorno...ma questa è una cosa che faccio già da quando ero bambina.

Di conseguenza questi domiciliari forzati non mi stanno dando un gran fastidio...se non fosse che sta scoppiando la primavera ed io me la sto perdendo, ma per il resto sono tranquilla e recuperando salute.

Se metto il naso fuori dalla finestra o sul balcone chiudo gli occhi e ascolto, sento cose che non sentivo prima...molti più canti d’uccelli soprattutto, poi, in momenti in cui il sole è caldo e le finestre sono aperte, qualche vicino che gira il cucchiaino nella tazza di caffè o altri rumori tipici di chi cucina, lava, stende o si dedica a lavoretti casalinghi.

Le campane o i rintocchi di campanili anche distanti che danno l’ora.

Tante di queste cose erano coperte dai rumori costanti della città, o comunque affievoliti.

Inoltre ad oggi, tranne quelli d’emergenza o elicotteri, non più aerei che atterrano o decollano fragorosamente, traffico o fabbriche dall’inquinamento acustico onnipresente e non solo.

Però vivendo a Bergamo, che è tra le città più colpite, riesco a captare un cordoglio profondo che sfonda metaforicamente i tetti delle case e si innalza.

E una cosa è assordante...il silenzio. Interrotto a tratti, ma importante.

Non so dirvi se la cosa mi piace oppure no.

È una strana sensazione.

Di pesantezza ma anche di liberazione. 

Incredibilmente.

Sento che stiamo lasciando andare quei “palloncini” che tenevamo legati ai macigni, sento che i dolori si fondono con le malinconie ma poi evaporano nell’aria più pulita, purificando l’anima.

Qualcuno se ne rende conto, altri probabilmente no.

Ognuno con il suo fardello in questa pandemia, ognuno con la sua preoccupazione: chi per la morte, chi per la malattia, chi per la situazione economica, chi per la solitudine, chi per depressione o per mancanza di resistenza alla noia.

Si fa quel che si può, soprattutto si farà quel che si potrà...in un futuro del quale non conosciamo le regole.

Questa situazione la ricorderemo, ma temo che molte persone non sapranno fare tesoro dell’opportunità che stiamo avendo, non sapranno cambiare.

Torneranno a mettersi i paraocchi e faranno finta di nulla.

Ma prima o poi inciamperanno.

Nelle stesse stringhe delle loro scarpe, quelle che non sono stati in grado di allacciarsi quando ne avevano il tempo.

Nel frattempo la natura un po’ se la sta godendo, finalmente.

Lei, che finora si è lasciata soccombere dall’uomo, ma che ci mette un attimo a riprendersi quel che le appartiene, conscia nel contempo che ci può annientare senza molto affanno. 

Per questo si imparano le lezioni, per questo dobbiamo imparare a vivere con rispetto. 

Ma questa è un’altra storia...

Appoggio la testa al cuscino e guardò in su, le travi sul soffitto hanno delle venature e dei nodi che sembrano smorfie e figure fantastiche.

Un gioco che da bambina facevo per non annoiarmi.

CO Elena Peach gatti sm

Ultimo aggiornamento ( Martedì 07 Aprile 2020 12:25 )  
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