 Viola Dodaro
Pilates
Ricevuto
29/03/2020
|
Giorno dopo giorno Non so dire con precisione quanti giorni siano trascorsi, almeno a questa cifra ho scelto di non guardare. Quel che so è che il tempo subisce metamorfosi continue in questo momento.
L'unico volto "vero" che vedo è quello di chi condivide con me Casa, Simone. Niente più scuola da un giorno all'altro per me. Cambio reparto per lui, perché l'emergenza è sempre più reale. Giorno dopo giorno tutto si è trasformato.
Non metto piede a scuola, ma entro quotidianamente in piattaforme di cui settimane fa conoscevo a mala pena i nomi. Tutti gli apprendimenti che normalmente avvengono intorno a tavoli, a piccole sedie, con voci sovrapposte e rumori costanti di idee che nascono e si confrontano, ora rallentano e subiscono la barriera di schermi. Le riunioni con le colleghe? Con cuffiette per non disturbare lui che riposa prima o dopo il turno. Il caffè con le amiche non è più al bar ma su una chat condivisa, davanti allo schermo. Le 4 chiacchiere con la famiglia, sempre con questa appendice tra le mani. I corsi di formazione? Senza mai vedere dal vivo il formatore ma ascoltando "webinar", altra parola che fino a poche settimane fa avevo sentito 4/5 volte in vita mia. Ora sembra la quarta del giorno, dopo Covid, mascherina e fakenews. Le riunioni Curiera? Va beh non mi ripeto. Persino la pizza del sabato sera ha un sapore diverso. Con gli amici di sempre, ma tutti nelle proprie case, contemporaneamente sintonizzati sullo schermo.... (In effetti in 15 in casa nostra non saremmo potuti stare così comodi!) Una costante è rimasto il pilates, solo che anziché arrivare in Arci, possibilmente a piedi, faccio si e no 5 passi, mi preparo con il tappetino e ...accendo di nuovo lo schermo! Laura appare con quel sorriso magico e caccia via un po' di pensieri. Di sicuro è un tempo scandito tutto a suo modo. Fatto di grandi pulizie, di balcone con sole, di programmi radio, di materiali per l'ennesimo acronimo che non sembrava mancare alla scuola: DAD (Didattica A Distanza), ma fatto anche di libri, esperimenti culinari, film e meditazioni che erano parcheggiati da mesi, in attesa di trovare il loro tempo.
In ogni giornata ci sono i racconti e i confronti con la terapia intensiva che Simone porta a casa. Le paure fanno spesso capolino. Ogni giorno cerco escamotage per superare le barriere, mi ripeto che ci vorrà tempo e nutro la speranza che in questo periodo prende spesso le forme di candele e di "andrà tutto bene". Di una cosa sono certa: quando ne usciremo avremo imparato così tanto da farci scappare dei Grazie.
|
NewsLetter
diario Viola Dodaro
