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NewsLetter

diario - Silvia Franzi

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 CO silvia franzi
             
  
Silvia Franzi
43 anni
 

Corso di danze orientali con Laura
 
 
 
 
ricevuto
25/03/2020
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
 
 

"Andrà tutto bene, mamma?" – i post segreti di una mamma

All'inizio l'ho presa sottogamba... Lo ammetto... Ci ho scherzato anche su... Le bambine a casa da scuola: dove le sistemo? E i compiti? E pattinaggio? Danza? Prima settimana.

Seconda settimana.

Attenzione, Codogno zona rossa. Attenzione, Lodi zona rossa...  

Attenzione. Sei nella zona rossa... 

A casa dal lavoro.

Non è vero. 

È solo uno di quei film che guardo io dove gli uomini si devono nascondere perché è scoppiata la pandemia. 

Ora prendo il telecomando e giro.

No. È tutto vero. 

Le mie figlie sorridono perché sono a casa da scuola, perché cantiamo alla finestra, perché facciamo cartelli, perché usciamo a urlare e applaudire accendendo la candela ma lo vedo il lampo della paura nello sguardo che mi lancia Maya nei suoi difficili 11 anni, e la sento Stella con i suoi allegri 7 anni che mentre stiamo giocando o facendo tutt'altro a un certo punto mi abbraccia e mi dice "voglio stare con te mamma!".

Non posso cadere nel panico. 

Niente corse al supermercato. Niente treni presi di notte. Niente appostamenti alla finestra per denunciare chi è uscito.

Non voglio, non devo affrontarla così.

E allora quando i pensieri mi si affollano in testa, entro in Facebook e scrivo...

   1 marzo 2020

Non ho molte certezze ma una è che bisogna TENTARE di trarre qualcosa di positivo, qualche insegnamento da ogni esperienza che viviamo (anche se a volte non ci riesco, anche se a volte è troppo difficile...). E vale anche per quello che succede in questi giorni.

 

  14 marzo 2020

Stamattina leggevo post su facebook, sono passata dalle risate alle lacrime in un attimo. 

Leggevo post divertenti di cani condivisi e liti per scendere a buttare la spazzatura, guardavo video emozionanti di musicisti che regalavano la loro arte dai balconi e poi d'un tratto... Il post della mamma del venticinquenne che è entrato in terapia intensiva, le foto di alcuni degli ammalati deceduti con le parole di commiato dei figli che non hanno potuto star loro vicini e un post di un'infermiera che si presta a fare una videochiamata alla nipote di una signora che come ultimo desiderio vuole salutare la nipote.

Ho sempre detto di non aver tanto paura della morte in sé ma della solitudine. 

Ed eccolo il pugno allo stomaco, diretto, duro, che toglie il respiro: chi sta male, sta male SOLO, chi muore, muore lucido e solo.

Una presa di coscienza angosciante che probabilmente non mi farà dormire stanotte.

Se mi soffermo a pensare, impazzisco.

Ho bisogno di aggrapparmi con tutte le mie forze alla speranza e mai, dico mai, smetterò di ringraziare tutti quelli che si stanno prodigando per noi: primi fra tutti il personale medico e infermieristico, oltre al vostro già pesante fardello, avete un'altra responsabilità enorme: quella che vorremmo avere noi ma che non possiamo prenderci perché sono i vostri gli unici visi che gli ammalati vedono.

E poi gli operatori ecologici che mantengono pulite le nostre strade, i commessi, i camionisti, i fattorini, gli operai, le forze dell'ordine, i volontari delle associazioni e tutti quelli che stanno lavorando per permettere di restare a casa a tutti quelli che possono.

E ringrazio anche chi ha acceso una candela, ha fatto un cartello con un arcobaleno, ha suonato e cantato dal balcone, ha scritto un post che mi ha fatto sorridere.

GRAZIE di darmi una speranza che #andratuttobene

Perché, non so voi, ma per me è fondamentale che sia la speranza a vincere sull'angoscia.

#grazie 

   18 marzo 2020

Guardando il tg, si parla di isolamento dei malati in terapia intensiva, del fatto che i parenti non possono stare accanto a loro, che sono soli.

Di solito alla nostra tavola c'è sempre qualcuno che parla, urla, ride, si alza invece... silenzio.

"Mamma, ma se si ammala un minorenne, cosa succede? Deve restare solo anche lui?"

Occhi che mi guardano, che mi chiedono, dietro l'innocenza, ci leggo la paura.

Il mio cuore perde un battito.

Mi sento sull'orlo di un burrone, in equilibrio precario.

Non lo so. .

Io non lo so. 

IO NON LO SO.

Torna in te, Silvia.

Sorrido e rispondo con l'unica frase che mi viene.

"Non lo so ma stai tranquilla, andrà tutto bene"

Lo capite perché canto e faccio cartelloni con le mie figlie?

   21 marzo 2020

Ieri pomeriggio ho passato del tempo affacciata al balcone con Stella, davanti a noi un albero.

Ecco uno stralcio di conversazione

'mamma ti immagini se mi lanci sull'albero e io scendo. Mi piacerebbe un giorno stare su un albero. Ma senza fargli male.'

'sai che esistono dei posti dove si può salire sugli alberi? Ci sono le scalette e i ponti tra un albero e l'altro'

'davvero? Ci andiamo?'

'quando finisce tutto questo, ti prometto che andiamo'

'ma si paga?'

'si ma non importa. Quando finisce tutto questo, ci andiamo lo stesso'

'non possiamo andarci ora?'

'eh no'

'per colpa del virus'

Silenzio

'va bene. E potrò salire sull'albero?'

'si'

'ma senza fargli male?'

...

La conversazione è finita con un abbraccio e un 'ti voglio bene'.

...

Difficilmente con tutti gli impegni che abbiamo, ci fermiamo a guardare fuori dal balcone, senza guardare l'orologio, ad ascoltare senza l'ansia del prossimo impegno. 

Alla fine di tutto questo, oltre al dolore e al cuore pesante, spero che resti anche qualcos'altro che possa farvi dire 'almeno è rimasto anche questo'...

Chissà cosa scriverò ancora... Chissà cosa imparerò ancora... 

CO silvia f disegnoArte

Ultimo aggiornamento ( Venerdì 27 Marzo 2020 23:40 )  
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