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Compagnia degli Stracci

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cdstCDST - Compagnia degli stracci
Organismo stabile di ricerca e di promozione d'arte drammatica e cultura

  • spazio scenico: Circolo ARCI Nova  E.Rossi, via Togliatti, Nova Milanese, Italy
    x info: Simone - 333.3509743 (oppure il Lunedì sera al Circolo)

La CDST - Compagnia degli Stracci nasce, a Desio (Mb) nel 1997, con l'intento, non soltanto artistico, di aggregare adolescenti o giovani in un contesto urbano e sociale degradato, attorno ad un progetto creativo che si fonda sull'espressività e sulla comunicazione teatrale, soprattutto nell...e forme del teatro di strada.

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La creatività, l'impegno sociale e la ricerca, spesso vissuti come mobilitazione e sussulto, sono strategie di intervento in risposta alle problematiche politiche e culturali che riguardano l’attualità.

La ricchezza del gruppo, composto da quindici elementi, è la sua eterogeneità: da Varese a Milano, attraverso tutto l'hinterland milanese, ci sono studenti universitari, insegnanti, operatori professionali del settore, operai, impiegati.   ... (continua) ...

cdst-2Gli artisti e le scuole di riferimento sono diversi: Grotowski, teorizzatore del teatro povero, con l’attore che diventa l’elemento principale ed incontrastato del suo lavoro teatrale; il Living Theatre con il predominio della ricerca artistica collettiva e dell’interazione con il pubblico, da sommarsi al grande impegno politico e sociale; Artaud e il teatro della crudeltà, che colpisce lo spettatore allo stomaco e lo scuote.
La centralità dell'attore e della sua espressione fisica e il rapporto con lo spettatore sono quindi momenti di assidua ricerca che la CDST, non senza motivi di novità, approfondisce e sviluppa costantemente.

Inizialmente la CDST sceglie di promuovere un percorso di formazione teatrale autonomo dalla matrice letteraria; preferendo un lungo lavoro di studio sul gesto, sullo sblocco corporeo, sulla maschera, sulla bioenergetica, che sono punti-base per una riflessione più ampia che investe la sfera emozionale e il gioco dei ruoli sociali. È evidente che non si tratta di negare la parola scritta o il segno narrativo. Si tratta di ripercorrere un ambiente saturo di informazioni e di codici linguistici, di depurarlo, di comprenderlo e di riqualificarlo. Il necessario ritorno alla parola è il nodo intercomunicazionale e d'incontro tra individui.
I copioni utilizzati in diversi spettacoli o performance sono frutto del lavoro di gruppo, lo stesso vale per la scelta dei temi. La CDST lavora esclusivamente su temi prossimi alla sensibilità ed ai problemi del nostro tempo. Un “teatro politico” nel senso più ampio del termine è la funzione-direzione del nostro lavoro. Ogni singolo allestimento è il risultato di una molteplicità di interessi e di percorsi culturali approfonditi.

cdst-3Intendiamo il teatro come una forma, la più originale, della cittadinanza attiva. Non si tratta di aggredire lo spettatore, né di produrre un bagliore particolare di vicende altrettanto particolari, ma di dare un contributo attraverso l'empatia e il possesso del fisico e del gesto, alla ri-appropriazione dell'impegno sociale. Con Franco Fortini, compianta figura di intellettuale coerente fino alla fine, la nostra compagnia ebbe un percorso di approfondimento su questi temi.
Ci intrattenemmo a lungo con il poeta-saggista, al fine di cogliere le principali urgenze del periodo storico che stavamo vivendo e fu chiaro subito dall'inizio che una nuova sensibilità socio-politica avrebbe dovuto, per essere disincantata e tenace, partire dalla sperimentazione di nuovi linguaggi e nuove forme di analisi sociale.

La fruizione dell'evento-spettacolo è, solitamente, non convenzionale. Lo spazio scenico è quasi sempre uno spazio ampio, privo di posti a sedere fissi o unidirezionali. Ogni spettatore-attore, non potendosi più identificare in una parte precisa e cristallizzata, non deve sentirsi a proprio agio, al 'proprio posto'; egli è coinvolto in prima persona in ogni scena o sequenza di scena ed è posto in condizione di fruire al meglio l'esperienza, contribuendovi fattivamente. E' ovvio che non si tratta - se non in pochi e 'controllati' casi - di un coinvolgimento diretto personale. Lo spettatore che decide in entrare nell'articolazione della vicenda, è membro di un gruppo che come tale è chiamato in gioco.

La CDST ha, negli anni, affinato tecniche che gli consentono di chiamare in causa il pubblico tenendo costantemente la situazione sotto controllo. Le reazioni fisiche o psichiche vengono monitorate dagli stessi attori che dirigono l'andamento emozionale dello spettacolo. Il pubblico viene avvertito prima dell'inizio dello spettacolo, che dovrà entrare “di persona” nella vicenda narrata e ogni ulteriore drammatizzazione è accompagnata e rielaborata.

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Ultimo aggiornamento ( Sabato 28 Gennaio 2012 09:43 )  
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