Per non dimenticare --

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testo e regia Renato Sarti con Renato Sarti

 Venerdì 23 Aprile alle ore ore 21:00 

presso l'Auditorium Comunale di Piazza Gio.I.A  - (Via Giussani - Nova Milanese) 

Uno spettacolo per decifrare il senso della storia

 un' iniziativa nell'ambito della rassegna "Per non dimenticare", 

INGRESSO: €uro 8,00

Per info e prenotazioni:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.    //    Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  - cell. 338 9235880

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Spettacolo da non perdere!

Un monologo molto istruttivo che prende il titolo da un battaglione della “Decima Mas” che operava a Trieste sotto la guida del comandante Fiumai e smobilitato per eccesso di efferatezza. Della “Decima Mas” Storti passa in rassegna delitti, violenze e le tante urla strazianti provocate da nervi di bue arroventati, anelli di ferro a pressione, testicoli strizzati, schiacciamento di capezzoli. Il tutto ricordando episodi recenti di riabilitazione fasciste, riflettendo su quanto - in Italia - razzismo, nazionalismo e xenofobia siano ancora difficili da estirpare.

“Mai morti” è riferito sia ai carnefici sempre pronti a tornar fuori e rendere i loro servigi, sia alle vittime ormai dimenticate di Grecia, Yugoslavia, Etiopia, nonché Italia.

“Bebo Storti - scriveva Madga Poli sul Corriere della Sera - fa vivere il suo tristo personaggio tra freddezza ed esaltazione e disvela la volgarità d’animo, la pochezza intellettuale, la protervia di chi divide il mondo tra uomini e non uomini”.

 

"Per non dimenticare"

Nel sistema formativo inteso come ideale comunità educante, l’impegno culturale della testimonianza, del ricordo, della narrazione e del racconto, nel recupero e nella trasmissione del valore di Memoria Storica, individuale, collettiva e condivisa, è il filo rosso del significato di Memoria, per il presente e per il futuro, per non dimenticare.   (Laura Tussi)

 

Iniziativa in collaborazione con:  Assessorato alla Cultura Nova Milanese,  Istituto Comprensivo di Via Prati (Desio), ANPI, ANED, APEI, Emergency, Il Dialogo, Peacelink, Rete Antifascista Nord Ovest Milano, Teatro della Cooperativa.

Teatro_cooperativa_bannerhttp://www.teatrodellacooperativa.it/index.php?page=mai-morti

 

 

RASSEGNA STAMPA ESSENZIALE

 (…) Un’ora e dieci minuti. Il meccanismo dello sdoganamento svelato da un superbo lavoro teatrale che rende lampante il percorso dalle stragi africane a Salò, dalle torture delle nostre (nostre!) SS, al volo da una finestra della questura di Milano, dai “rumori di sciabole” alla Diaz. Riannodare i fili, spiegare, ridire i nomi. (…) Capolavoro di Renato Sarti. Questa è una grande lezione di storia. Questo andrebbe trasmesso in prima serata e portato nelle scuole.

(Silvia Ballestra , l’Unità, 2 marzo 2002) 

 

 

 (…) Bebo Storti con bella incisività fa vivere il suo tristo personaggio tra freddezza ed esaltazione e disvela la volgarità d'animo, la pochezza intellettuale, la protervia di chi divide il mondo tra uomini e non uomini. «Mai morti» è rovente materia per riflettere sul nostro passato e per riuscire a decifrare il senso della Storia che si sta formando oggi, sotto i nostri occhi, nel nostro quotidiano.

(Magda Poli, Corriere della Sera, 28 febbraio 2002)

 

 

Un monologo istruttivo si diceva, per chi non ricorda e per chi non ha mai saputo. Uno di quelle puntualizzazioni necessarie per capire quanto noi italiani brava gente non lo siamo mai stati. (…) Il risultato per lo spettatore è un'esperienza intensa, tesa. Lo chagrin sale piano piano, battuta dopo battuta, ma alla fine si resta attoniti. In silenzio. Ed è solo teatro, per ora.

(Pietro Cheli,Diario n. 8, 22 febbraio 2002)

 

 

(…) quelle parole lasciano la gabbia della pagina scritta per invadere gli occhi e le orecchie, per coinvolgere i sensi di chi ascolta (…) Alla fine, la tensione emotiva si è sciolta in un lungo applauso liberatorio. Il transito era avvenuto, il passato era arrivato nel presente, aveva smesso di essere muto, monumentale, inaccessibile.

(Giovanni De Luna, La stampa 10 marzo 2002)

 

 

C'è un teatro che è memoria, tentativo di non perdere le fila di ciò che è avvenuto e ci ha portati ad essere ciò che siamo, collettivamente e individualmente. Un teatro che è denuncia, scandalo, esibizione del dolore. Senza perdere il suo linguaggio, un teatro del genere rinuncia alla leggerezza, al divertimento, all'evasione nei mondi possibili della finzione. E si fa testimonianza, magari limitandosi per ragioni narrative a un sottile rivestimento di invenzione. Tale è stato talvolta il teatro di Dario Fo, e tale è, in un genere del tutto diverso, il teatro di Renato Sarti. (…) se ne fa portatore un attore popolare e dalle forti capacità trasformiste come Bebo Storti. (…) Il risultato è una denuncia lucida, durissima, piena di fatti, di date, di storie: la miglior smentita di ogni ipocrita revisionismo storico.

(Ugo Volli, La repubblica,  3 marzo 2002)