E’ ufficialmente finita una fase. Una fase della nostra vita.

Responsabilità ma non paura degli altri. Anche questo è molto complicato.

Ieri sera ARCI è uscita finalmente dal lockdown. Dopo quattro mesi. La ripartenza in questo caso ha significato rottura.

Voglia di esserci, di farcela, di affrontare tutte le difficoltà che questa ripartenza rappresenta. Regole da scrivere. Da rispettare e far rispettare.

Per poter andare avanti. Per poter continuare. Tanta paura di sbagliare qualcosa. Ne siamo usciti più forti, più coesi.

Una squadra che si supporta e che si aiuta. Che ha come obbiettivo continuare a fare di ARCI una grande famiglia.

Ieri sera ci siamo ritrovati in tanti, riconosciuti, abbracciati virtualmente, sorrisi dietro la barriera delle mascherine. Ma sorridevano i nostri occhi, i nostri sguardi.

Ecco ci siamo. Siamo di nuovo qui!

Uno dei presenti ieri sera mi ha detto una frase che mi ha colpito e fatto capire chiaramente il significato di questa ripartenza.

E di che cosa rappresenti per molti ARCI, il nostro spazio, la nostra presenza nella vita di molti.

Mi ha raccontato della sua emozione prima di varcare quella porta che è stata chiusa per mesi. Una porta chiusa che ha rappresentato una sospensione della nostra vita.

Ora la porta è stata riaperta. Ci siamo di nuovo.

Siamo qui e faremo di tutto per continuare ad essere una presenza nella vita delle persone.

Rubo ed adatto uno slogan che in questi giorni abbiamo sentito più e più volte e che abbiamo condiviso con passione. WE MATTER.

Grazie a tutti per esserci stati

Bentornata ARCI e bentornati tutti noi.

Enrica