Sarà dura ma, SOLO INSIEME, ce la faremo!

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Gli esperti social mi dicono che i testi scritti, e soprattutto troppo lunghi, non abbiano molti estimatori.
In questo momento credo sia però necessario fare il punto e dire dove, come associazione, siamo arrivati.
Il nostro circolo, come tutti i luoghi di aggregazione, è chiuso dalla fine di febbraio. Sono passati più di due mesi, quasi tre, e sono successe molte cose.
Stiamo ancora vivendo nel pieno di una pandemia che ha trasformato il nostro modo di vivere.
Abbiamo passato un lungo periodo chiusi nelle nostre case, testimoni o direttamente coinvolti nel  dramma che Covid19 ha provocato.
Abbiamo visto le immagini di ospedali al collasso, delle bare trasportate dai camion militari, abbiamo avuto lutti nelle nostre famiglie.

Persone che sono scomparse dalle nostre vite così, all’improvviso, in solitudine.

Abbiamo aiutato i nostri bambini, a casa da scuola ormai da mesi, a cercare di sopravvivere alla mancanza di relazioni con i propri coetanei.

Ci siamo inventati #andratuttobene.

Nel nostro piccolo ARCI ha cercato di stare vicino ai propri soci e amici con le foto domenicali, con una bellissima Bella Ciao condivisa, con la raccolta di riflessioni al tempo del Coronavirus.

I nostri insegnanti si sono re-inventati ed organizzati con lezioni online, con attività su whatsapp. Insomma, abbiamo cercato di fare del nostro meglio.

Di re-inventarci anche noi, un circolo che si è sempre basato sul contatto personale, sulla frequentazione di un luogo.
Adesso piano piano si sta ritornando timidamente ad uscire di casa.
La priorità è ovviamente il lavoro. Anche in quel campo la ripresa è lenta. Non ancora tutte le attività hanno potuto riprendere.

Molte lo faranno a scartamento ridotto. Molte forse non saranno in grado di farlo.
Tutto questo è sotto i nostri occhi e credo che in ciascuno di noi serpeggi il timore, la paura di non farcela, che non andrà tutto bene.
Non sappiamo ancora esattamente cosa succederà ai luoghi come il nostro circolo ARCI.

Se e quando potremo riaprire, quali saranno le attività che si potranno di nuovo iniziare.
Quello che è certo che questi luoghi devono continuare ad esistere, ad essere  centri propulsori di valori, di condivisione di interessi, luoghi dove si fa cultura.
Il nostro è un circolo fatto di volontari che si avvale del contributo insostituibile di molti soci per il suo funzionamento.

Abbiamo bisogno dell’aiuto e delle idee di tutti per poter pensare ad una ripresa, se e quando sarà possibile.
Crediamo molto nel valore dello stare insieme, anche se sarà uno stare insieme mutilato.

Ma la rete di rapporti e di relazioni che si sono intrecciate tra le nostre mura sono un legame e una rete insostituibile che non può disperdersi.
Ci sarà bisogno dell’apporto di ciascuno per ripartire, per riprendere ad essere una comunità attiva.

Quindi invito tutti a DIVENTARE CO-PROTAGONISTI di questa ripresa.
Se ci sono idee, contributi e proposte che ci aiutino, rendetecene partecipi.
Siamo una comunità in cui ciascuno ha bisogno dell’altro.
Sarà dura ma, solo insieme, ce la faremo.
Enrica

 FB copertina 2020 arci nova

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