Certamente sarete venuti a conoscenza che nella notte tra lunedì e martedì le forze dell'ordine hanno compiuto un blitz che ha portato all'arresto di oltre 300 persone affiliate alla 'ndrangheta, compiendo numerosi arresti anche in Lombardia.
Durante le indagini gli inquirenti hanno documentato con un filmato una riunione tra esponenti locali finalizzata alla nomina di un mastro generale.
La riunione, come riportato da alcuni articoli della stampa, si è svolta presso la sala polivalente gestita dal Circolo Arci Falcone e Borsellino di Paderno Dugnano.
Da quanto ci è dato di sapere al momento, sia il circolo sia il suo presidente risultano estranei ai fatti che sono oggetto dell'indagine.
Quello che però non è stato evidenziato dalle interviste rilasciate, ma che invece è opportuno segnalare in ogni sede possibile , è che il circolo era obbligato , sulla base della convenzione con il Comune, a mettere a disposizione quella sala ai cittadini di Paderno che ne avessero fatto richiesta.
Particolare non secondario di cui lo stesso Comune oggi non tiene conto: si appresta infatti a deliberare con una ordinanza urgente la sospensione della convenzione e conseguente chiusura del circolo. ... SEGUE ...
... Ovviamente tutto il gruppo dirigente dell'associazione, sia a livello milanese che nazionale, è concentrato a seguire passo passo gli eventi ed a compiere tutte le azioni di tutela che si dovessero rendere necessarie per salvaguardare non solo il circolo, ma soprattutto l'immagine della nostra associazione, che da sempre mette al centro della sua azione la lotta alla mafia e la cultura della legalità e che, proprio per questo, da questa vicenda si sente ferita e offesa.
Al punto che siamo in molti ad essere convinti che la scelta di "quel" circolo, inaugurato due anni fa dal fratello di Borsellino, non sia casuale: rappresenti invece un chiaro atto di spregio a due figure simboliche nella lotta alla mafia, come ha chiaramente espresso la stessa pm Ilda Boccassini durante la conferenza stampa di ieri.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della questione, ma sin da ora vi invitiamo a vigilare con rinnovata attenzione nelle realtà associative di cui siete responsabili, promuovendo nei vostri territori attività di informazione e di lotta contro le mafie, coinvolgendo in questo anche il comitato che vuole fortemente essere attore il vostro fianco in questa guerra di civiltà.
Perchè, come i fatti purtroppo dimostrano, nessuno di noi può ritenersi immune da questo cancro che sta silenziosamente pervadendo la società lombarda.
Il Presidente Arci Milano
Emanuele Patti
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