Durante il pomeriggio sarà allestita una galleria di foto scattate dall'autrice nei luoghi dove si svolge la storia.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI ... con la preghiera di diffondere l'iniziativa ... Grazie!
Nei giorni scorsi ho avuto l’opportunità di incontrare Claudia Ryan, l’autrice del libro "Hana la yazida".
L'occasione è stata la selezione di alcune fotografie da utilizzare per creare una piccola mostra che sarà possibile visitare al circolo ARCI a partire dall'8 marzo o in villa Brivio contestualmente alla presentazione del libro.
Abbiamo guardato insieme le immagini delle persone che l'autrice ha incontrato e dei luoghi nei quali la storia di Hana è ambientata.
E’ stato un percorso emozionante che ha dato un volto ai protagonisti del libro, collocandoli in luoghi precisi, e che ha anche evidenziato il forte coinvolgimento emotivo della scrittrice.
Dalle foto sono emerse la tristezza ma anche l’ordine dei campi profughi, bambini sorridenti nonostante tutto, ... CONTINUA ...
... la ricerca di un ritorno alla normalità manifestata con il perpetuarsi di piccoli gesti, di piccole abitudini, ma anche il dramma di un passato difficile da dimenticare ed un futuro altrettanto difficile da immaginare.
Il racconto è storia. Il 3 agosto 2014 i guerriglieri dell’ISIS attaccano e conquistano Sinjar.
Quel giorno Hana, giovane infermiera di religione yazida, si trova in città per far visita alla sua famiglia.
Per lei, come per tutti gli appartenenti alla minoranza yazida, è l’inizio di un incubo: il fratello e la madre di Hana vengono uccisi, lei e Wafa, sua sorella, sono vendute come schiave. Dopo aver subito innumerevoli abusi e sevizie, Hana riesce a sfuggire al suo aguzzino e a rifugiarsi a Duhok dove riprende il suo lavoro di infermiera e dove decide di raccontare la sua storia.
Con la presentazione di questo libro in villa Brivio abbiamo voluto portare una testimonianza di ciò che sta accadendo, nell'indifferenza generale, in Medio Oriente dove ogni giorno muoiono uomini, donne e bambini. Dove le minoranze etniche sono oggetto di persecuzioni fino , come nel caso degli yazidi, a spingere l'ONU a parlare di genocidio
Il secondo motivo che ci ha spinto a questa scelta è la voglia di raccontare di come le donne siano in ogni momento e in ogni luogo vittime di soprusi e violenze che le privano della loro dignità e della loro libertà.
Ma anche come sappiano lottare per cercare di riconquistare ciò che è stato loro rubato.
Invitiamo a partecipare e ad ascoltare insieme, nella narrazione di un libro, la storia di una donna forte e coraggiosa e di un popolo che combatte per la propria sopravvivenza.
(Enrica)
